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Scelse con decisione la strada del realismo, nell’ambito del dibattito fra astratti e figurativi dell’immediato dopoguerra. I dipinti di Sughi rifuggono tuttavia ogni tentazione sociale; mettono piuttosto in scena momenti di vita quotidiana senza eroi. Non a caso Enrico Crispolti nel 1956 utilizzò per lui la definizione “realismo esistenziale”.
La ricerca di Alberto Sughi procede, in modo quasi costante, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica. Prima le cosiddette “Pitture verdi”, dedicate al rapporto fra uomo e natura (1971-1973); poi, il ciclo “La cena” (1975-1976); agli inizi degli Anni Ottanta appartengono i venti dipinti e i quindici studi di “Immaginazione e memoria della famiglia”; dal 1985 è in corso la serie “La sera o della riflessione”. L’ultima serie di grandi dipinti, esposta nel 2000, è intitolata “Notturno”.
Sughi ha partecipato a tutte le più importanti rassegne d’arte contemporanea, dalla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia alla Quadriennale di Roma, sino alle numerose mostre che hanno proposto all’estero le vicende dell’arte italiana dagli Anni Settanta ad oggi.
Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato ampie rassegne antologiche; spiccano la Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1977), la Galleria del Maneggio di Mosca (1978), il Museo di Castel Sant’Angelo di Roma, il Museo delle Belle Arti di Budapest e la Galleria Nazionale di Praga (1986), la Galleria Civica d’Arte Moderna di Ferrara (1988), la Casa Masaccio a San Giovanni Valdarno (1990), il Museo d’Arte di San Paolo (1994) e il Museo Civico di San Sepolcro (2003).
Sughi ha partecipato al ciclo di mostre ” La ricerca dell’identità” a Cagliari, Palermo e Ascoli Piceno (2003-2004) e alla mostra “Il Male. Esercizi di pittura crudele” alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, Torino (2005). Nel 1994, Sughi ha ricoperto la carica di Presidente dell’Ente Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma.
Nello stesso anno ha partecipato alla mostra “Il ritratto interiore”, al Museo Archeologico Regionale di Aosta. Il CSAC e l’Università di Parma gli hanno dedicato una grande mostra nel Salone delle Scuderie in Pilotta a Parma (2005-2006).
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